Genesi 1:2 – La vera forma della Terra. “La terra era informe e vuota.” La Bibbia custodisce verità nascoste, e una di queste riguarda la vera forma della Terra, codificata in Genesi 1:2. La parola “terra” non indica soltanto un luogo fisico, ma rappresenta la coscienza trasmessa dagli esseri umani, che dà origine alla materia e alla dimensione percepita.

I termini ebraici tohu e bohu, tradotti come “senza forma e vuoto”, sono in realtà un codice nascosto. Essi compaiono sia in Genesi 1:2 che in Isaia 34:11, dove si legge che l’Eterno stenderà “la corda della devastazione e il filo a piombo del vuoto”.

Questo linguaggio simbolico rimanda a un cambiamento della conoscenza che produce una trasformazione della coscienza collettiva attraverso la falsificazione della Terra.

La Terra, quindi, non è un’entità fisica definitiva, ma una realtà plasmata dalla coscienza. Non è un globo né una superficie piatta, ma una superficie informe (tohu) dove l’acqua si dispone sempre a livello. Bohu indica che l’acqua è lineare e non curva.

L’acqua è lo strumento naturale che rivela la realtà della superficie terrestre, il vero “filo a piombo del vuoto”. Isaia parla del filo a piombo come simbolo, ma in questo contesto la forza peso non è la gravità: è la coscienza che regola il comportamento della materia.

 La materia non cade perché attratta dalla Terra, ma perché segue una direzione di forza derivata da un campo coscienziale che struttura la realtà.

Da questa prospettiva, la gravità è un concetto falsificato e ingannevole. Le cosiddette forze fisiche non sono altro che proiezioni della coscienza, mentre l’acqua è il vero elemento di misura che rivela la natura adattiva e informe della realtà terrestre.

La percezione del mondo, alterata da Dio-Satana, è il risultato di una conoscenza manipolata. In questo quadro, i testi profetici danno ulteriori indizi. Isaia 34:11 parla della corda della devastazione e del filo a piombo del vuoto come strumenti simbolici che non costruiscono ma misurano la rovina, e questa rovina avviene attraverso la falsificazione della realtà: la superficie terrestre, il globo, le leggi dell’acqua e la gravità. Geremia 4:23 riprende i termini tohu e bohu per descrivere la terra desolata e i cieli senza luce. Questi versetti diventano avvertimenti: le nazioni che si allontanano dalla verità e dalla giustizia sono condannate a una realtà falsificata, tohu vabbohu. In questo contesto “morte” non indica la fine biologica, ma una condizione di coscienza morta.

Il “filo a piombo del vuoto” non rappresenta un giudizio, ma una misura della coscienza. Alterando il concetto stesso di realtà fisica attraverso la teoria del globo e della gravità, la coscienza smette di cercare, di interrogarsi, di misurare con strumenti naturali come l’acqua e la verticalità, perdendo il contatto con la realtà originaria. La conoscenza moderna del globo e della gravità diventa dunque una manipolazione che porta a una rottura della coscienza collettiva, allontanando dall’autenticità e riducendo gli uomini a morti simbolici.

Le parole tohu e bohu hanno diversi significati e sono collegate a simboli come Pe e Samekh.

Nella Bibbia, questi simboli rappresentano l’angolo nullo o angolo giro, legato al passaggio al “globo mondo”. Pe, in fenicio-aramaico, indica “angolo” ed è associato al significato nascosto del testo.

La parola “vuoto” è sinonimo di “nulla” e, in geometria, l’angolo nullo è rappresentato da una linea che, in codice cifrato, simboleggia il livello dell’acqua.

Inoltre, “vuoto” indica anche “cifra”, a sottolineare che il testo è scritto in forma cifrata.   Quello che segue è una spiegazione della funzione degli angoli.

La Bibbia come codice di realtà nascosta. Il progetto di Dio non si manifesta una sola volta, ma segue un movimento ciclico continuo, espresso simbolicamente attraverso il linguaggio degli angoli e delle configurazioni nella Genesi e in tutta la Scrittura. Il codice attraversa due tempi e il ciclo si ripete in ogni simbolo e coppia biblica: prima e seconda creazione, uomo e donna, esodo e Gesù.

Lo schema si articola così: prima il progetto, poi il mezzo, infine l’unione e il compimento. In questo schema, gli alleati e i nati per conto proprio sono intercambiabili, mentre il movimento degli angoli simboleggia apertura e chiusura, separazione e ritorno.

Il concetto dell’angolo nullo è legato alla provenienza del progetto di Dio Satana e dell’aldilà, rappresentato come il nulla. Attraverso le traduzioni, il termine “vuoto” diventa “deserto” nella Bibbia. Il deserto è simbolo della mancanza d’acqua, cioè del collegamento con la struttura della materia. Il simbolo Pe, di origine fenicia, indica l’angolo, il sistema degli angoli, le direzioni, il ciclo e l’apertura del portale, ed è associato alla Pasqua come passaggio avanti.

Gli angoli si collegano alla trasmissione del progetto: la preesistenza è l’origine invisibile del progetto, il nord-est rappresenta l’apertura del portale e la trasmissione mentale agli alleati, il nord-ovest la comunicazione verbale, il sud-ovest la separazione, con il progetto che giunge ai nati per conto proprio. I sei milioni di individui rappresentano il progetto che, passando nell’al di qua, si piega nell’angolo piatto, descritto nella Bibbia come arco, arca di Noè o arca dell’alleanza. In questa fase, il progetto diventa comunicazione verbale. Successivamente si unisce con la Samec, formando il palo degli alleati che sostiene le travi dei nati per conto proprio, configurazione mentale rappresentata dal cubo a sei lati, simbolo di sei milioni di coscienze.

Il sud-est rappresenta riflessione e ritorno: il progetto torna agli alleati nell’angolo giro. Con l’invenzione del globo, il ciclo si completa nell’unione mentale e nella creazione della rete cosciente, indicata nella Bibbia con l’aggiunta delle lettere finali Sofit, passaggio dall’alfabeto fenicio a quello aramaico-ebraico. La lettera F finale, Sofit, equivale alla bocca aperta: angolo giro, comunicazione mentale.

Quando la Pe e la Samec si uniscono, si realizza la configurazione mentale completa: nati per conto proprio e alleati uniti.

Questo rappresenta la rete coscienziale definitiva del progetto. Nell’Antico Testamento i simboli sono il palo con travi (Samec) e l’angolo (Pe).

La loro unione, nel Nuovo Testamento, rappresenta la croce, compimento simbolico del progetto iniziato nella preesistenza. Stauros indica il palo della Samec, Xylon l’angolo della Pe, e la loro unione nella croce segna il compimento del ciclo.

Molte croci nel mondo includono anche un cerchio, che rappresenta il falso concetto del globo e dello zodiaco, una deviazione degenerativa dalla vera origine coscienziale.

Il ciclo completo si articola in progetto, mezzo, ritorno e compimento. Questi simboli formano il cristogramma, che rappresenta i sei lati del cubo, simbolo della struttura della materia. Da questo nasce il numero 666, che indica il compimento dell’apertura del portale e il passaggio in avanti. Questo processo ha inizio nel 182º anno dall’inizio del ciclo e richiede 129 anni, dal 53 al 182, per completarsi.




I Fiumi e i confini sono la Rete di Coscienza nella Bibbia

I confini di Israele descritti nella Bibbia non sono uniformi ma variano in base al contesto e al significato simbolico. Queste variazioni possono essere interpretate attraverso il concetto di angoli, rappresentando diverse fasi del ciclo A/P – P/A: Andata (Progetto), Mezzo e Ritorno (Compimento

Nella Bibbia i fiumi non rappresentano elementi fisici, ma canali di comunicazione coscienziale.
Simbolizzano il passaggio dell’acqua, cioè il flusso di cambiamento dell’Io e della coscienza ricercatrice.

I due lati dei fiumi rappresentano il progetto di andata (A/P) e il passaggio avanti in sospeso (P/A).

Il Giordano indica la prima fase di comunicazione verbale (A/P), come illustrato nel battesimo di Gesù nei Vangeli Sinottici e citato solo Giordano senza aldilà (Matteo, Marco, Luca).
L’“aldilà del Giordano”, come indicato nel Vangelo di Giovanni, rappresenta invece la comunicazione mentale, proveniente dalla preesistenza, che raggiunge tutti tramite la rete di coscienza.

La “Mesopotamia” (tra due fiumi) nel codice biblico simboleggia i due lati del progetto coscienziale, non un luogo geografico fisico.


Confini e Movimento del Ciclo A/P – P/A nella Bibbia

I confini di Israele descritti nella Bibbia non sono uniformi ma variano in base al contesto e al significato simbolico. Queste variazioni possono essere interpretate attraverso il concetto di angoli, rappresentando diverse fasi del ciclo A/P – P/A: Andata (Progetto), Mezzo e Ritorno (Compimento

I diversi fiumi e confini rappresentano angoli di apertura collegati alla Phe e Samekh, da angolo nullo all’angolo giro, sospensione e compimento del ciclo.

1. Genesi 15:18–21 – Angolo Piatto (180°)

Dio promette ad Abramo una terra che si estende “dal fiume d’Egitto al grande fiume, l’Eufrate”. Questo rappresenta l’angolo piatto, simbolo dell’andata del progetto, indicando l’inizio della sequenza A/P – P/A. Infatti, i popoli menzionati (Chenei, Chenizei, Cadmonei, ecc.) in aramaico corrispondono a 10 (progetto); nelle traduzioni a 11 ( indica la separazione e compimento in sospeso).

2. Numeri 34:1–15 – Angolo a +90°

Descrive i confini dettagliati della Terra Promessa, formando un angolo retto. Questo rappresenta il mezzo, la fase intermedia del progetto, dove la comunicazione verbale si manifesta e il progetto prende forma concreta.

3. Ezechiele 47:13–20 – Angolo a 270°

In questa visione, i confini si estendono dal nord al sud, passando per il Giordano fino al mare orientale. L’angolo a 270° simboleggia il ritorno in sospeso, la fase in cui il progetto si compie e si realizza pienamente.​

4. Deuteronomio 1:6–8 – Angolo Completo (360°)

  • Deuteronomio 1:5-8:
    Mosè spiega la Legge “al di là dal Giordano”:
  • Il Giordano rappresenta il limite del ciclo:
    • Giordano → comunicazione verbale (sinottici, battesimo di Gesù).
    • Aldilà del Giordano → comunicazione mentale dalla preesistenza (Vangelo di Giovanni).
  • Dal Giordano al fiume Eufrate → Simbolo del compimento: il ritorno coscienziale che acquisisce il potere della materia.

Mosè esorta il popolo a entrare nella Terra Promessa, indicando un ciclo completo. L’angolo di 360° rappresenta il compimento totale del progetto, dove l’andata e il ritorno si uniscono, completando la sequenza A/P – P/A in sospeso in attesa della pasqua di Gesù.​

Queste diverse rappresentazioni dei confini non sono descrizioni geografiche, ma simboli delle fasi del progetto di Dio Satana, che si sviluppa attraverso un ciclo continuo di andata, mezzo e ritorno, fino al suo compimento.

Tutto il movimento dei confini (fiumi, mari, terre) rappresenta la sequenza degli angoli del ciclo A/P – P/A:

  • 180° → Apertura portale
  • +90° → uscita Egitto transizione
  • 270° → Discesa nel mezzo
  • 360° → Ritorno e compimento in sospeso in attesa pasqua

Progetto → Mezzo → Ritorno → Compimento.


La “terra promessa” descritta nella Bibbia non ha alcun fondamento storico reale. Tutta la narrazione è codificata simbolicamente per rappresentare il ciclo A/P – P/A e la creazione della rete di coscienza. Non si tratta di veri confini geografici: i numeri, i fiumi e le terre cambiano continuamente nei testi biblici, dimostrando che non c’è alcuna coerenza geografica reale.
Se davvero gli israeliti dovessero seguire letteralmente ciò che è scritto, dovrebbero conquistare territori che si estendono dall’attuale Iraq fino alla metà dell’Egitto, come mostra chiaramente la Bibbia.
Questo evidenzia che:

  • 1️Nemmeno Dio (nel racconto simbolico) “sa fare i calcoli”, poiché i confini cambiano continuamente.
  • 2️ Nemmeno nell’invenzione biblica con l’aiuto di dio gli israeliti avevano conquistato realmente quei territori.

  • La Bibbia non racconta una storia di conquiste reali, ma descrive una configurazione mentale di separazione, ciclo e ritorno, mascherata da narrazione storica.

Autore Davide Morana

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